Si è concluso l’iter del piano spiaggia, con la sua adozione da parte del consiglio comunale di giovedì. “Ora, la parola passa alla conferenza dei servizi e, infine, alla Provincia per l’adozione finale” ha spiegato l’assessore al turismo Christian Cosentino, che ha presieduto la commissione spiaggia.
Il piano, redatto dall’ing. Franco Papaleo, negli ultimi mesi è stato oggetto di un aspro scontro tra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maurizio Lijoi, e le associazioni ambientaliste (Fai, Legambiente, Wwf, Italia Nostra). Uno scontro che ha avuto al centro la questione legata all’area protetta da istituire sul tratto di spiaggia “Alaca-Cupito”, con le associazioni che accusavano il Comune di voler cementificare la costa. Un’accusa sempre respinta con decisione dall’amministrazione locale.
Nelle ultime settimane, addirittura, si è giunti davanti al Tar per discutere un ricorso presentato dal Fai contro le "linee guida" del piano spiaggia. Il giudice amministrativo, comunque, non ha concesso alcuna sospensiva a quell'atto deliberativo del consiglio, decidendo di rinviare tutto alla decisione nel merito (in merito, maggiori informazioni in un post precedente).
“Dopo un lavoro di preparazione coscienzioso, aperto anche alla cittadinanza, abbiamo finalmente adottato un valido strumento per lo sviluppo turistico locale – ha sottolineato l’assessore Cosentino – che regolamenta in maniera ottimale il nostro litorale di oltre 4 chilometri”. Invariate le condizioni della zona sud della spiaggia (a nord del fiume Salubro), dove si trovano le concessioni già esistenti per gli stabilimenti balneari e i due villaggi turistici. Le novità hanno riguardato, invece, la zona attorno al Vallone di Bruno: a nord di questa, è stato inserito lo spazio per l’area di sosta dei camper, circa 4mila mq. Nel tratto “Cupito-Bruno”, poi, potranno sorgere fino a quattro nuovi stabilimenti balneari, disposti a 150 metri dalle foci dei corsi d’acqua, con dimensioni contenute e interamente rimovibili. Sullo stesso tratto di litorale è stata anche prevista una zona di rimessaggio per le barche, nella zona della ex vasca settica di Onusa, dove potranno sorgere anche dei parcheggi, e l’area dedicata allo sport nautico.
L’intero tratto che va dal torrente Bruno al fiume Alaca, infine, sarà libero e proprio qui potrebbe essere costituita l’area protetta.
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