Una giornata per rievocare il viaggio di "guarigione" della Monachella di San Bruno
Un pellegrinaggio e una giornata di preghiera e condivisione.
Questo è stato il pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno, organizzato il 7 agosto dalla parrocchia SS Pietro e Paolo per rievocare un altro viaggio presso la Certosa, quello di guarigione compiuto nel giugno del 1894 dalla Serva di Dio Mariantonia Samà (oggi da tutti nota come la "Monachella di San Bruno").
E, ancora una volta, il nome di Mariantonia Samà, ha dimostrato di essere in grado di unire le due comunità, quella del "Paese" e della "Marina".
Questo è stato il pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno, organizzato il 7 agosto dalla parrocchia SS Pietro e Paolo per rievocare un altro viaggio presso la Certosa, quello di guarigione compiuto nel giugno del 1894 dalla Serva di Dio Mariantonia Samà (oggi da tutti nota come la "Monachella di San Bruno").
E, ancora una volta, il nome di Mariantonia Samà, ha dimostrato di essere in grado di unire le due comunità, quella del "Paese" e della "Marina".
Nella Cappella esterna della Certosa, il gruppo, guidato dai parroci don Francesco Palaia e don Alberto Vitale e da don Eduardo Varano, ha partecipato alla S. Messa celebrata da un frate certosino, dom (da Dominus-Signore) Girolamo.
"Gesù fu tutto per Mariantonia e per Bruno (San Bruno) - ha esordito dom Girolamo - loro hanno risposto con la loro vita, proclamando con i fatti che il Signore è tutto per la loro esistenza. E Mariantonia sperimentò la volontà misericordiosa di Dio, che le ha concesso una grazia straordinaria: la sua guarigione fu una conseguenza della comunione con Dio. Infatti, nessuno, una volta entrato in contatto con Dio, resta lo stesso".
Dunque, una persona semplice sì ma toccata nel profondo da Dio. "Attraverso l'intercessione di San Bruno - ha proseguito il frate - Mariantonia ha ricevuto la grazia, una grazia commisurata alle prove che lei avrebbe poi dovuto affrontare. La Monachella comprese che essere figli di Dio non è in contraddizione con la sofferenza e divenne sostegno ed esempio per molte generazioni di andreolesi, che in lei hanno colto lo Spirito di Gesù, una presenza-grazia. E in lei, Gesù ha mostrato che la bellezza della vita non sta in ciò che si ha ma in ciò che siamo davanti a Dio".
La giornata è poi proseguita con una visita al Santuario della Madonna delle Grazie a Torre di Ruggiero.
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