lunedì 8 settembre 2008

Beve acqua contaminata, finisce al pronto soccorso

Brutta avventura per un badolatese originario di S. Andrea
Nell’afa settembrina già pregustava la sensazione di benessere che solo l’acqua riesce a dare. Ma la piacevole aspettativa è andata a sparire nella sala del pronto soccorso di Soverato, dove al malcapitato A.C., 55 anni, originario di S. Andrea ma residente a Badolato, è stata diagnosticata una colica addominale causata da ingestione di acqua contaminata.
Non è bastato l’odore e il sapore di gasolio che accompagnava l’abbondante sorso d’acqua a farlo fermare per tempo. La sera del 4 settembre, di ritorno dal reggino, il 55enne si era fermato a Roccella Jonica in una pizzeria-kebab per acquistare tre pizze al taglio e tre bottiglie d’acqua minerale da mezzo litro, di una nota marca del centro Italia, per la figlia quindicenne e le sue due amiche. L’uomo si è subito accorto del problema ma la sete lo aveva già portato a bere gran parte dell’acqua tutta d’un fiato, la figlia, invece, si era fermata dopo pochi sorsi.
Nel viaggio di ritorno verso casa, A.C. ha accusato un malore decidendo di recarsi immediatamente al pronto soccorso, dove gli è stata diagnosticata la colica addominale. Stessa diagnosi per la figlia, che accusava una forte nausea.
L’uomo ha poi sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Badolato, guidata dal maresciallo Pietro Quaresima, che hanno subito contattato l’autorità giudiziaria di Locri, competente per territorio, e i carabinieri di Roccella Jonica che hanno provveduto a porre sotto sequestro il deposito bevande della pizzeria. Convocato anche il fornitore dell’acqua, che avrebbe confermato di aver ricevuto altre lamentele proprio per queste bottiglie.
Probabilmente, nelle prossime ore la Procura locrese darà incarico ai Nas di effettuare gli approfondimenti del caso, intervenendo sullo stabilimento di imbottigliamento per appurare cause e responsabilità della contaminazione.
Un fatto assurdo, che avrebbe potuto causare danni seri all’organismo dei due malcapitati. Un fatto che, però, non stupisce più di tanto, in tempi in cui le sofisticazioni e le frodi alimentari stanno divenendo, purtroppo, sempre più frequenti.

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