lunedì 1 dicembre 2008

La conferenza stampa dopo la sospensiva del Tar

Il Comune si costituirà in giudizio di fronte al Tribunale amministrativo
“E’ una situazione che si protrae da oltre vent’anni eppure, nel ricorso al Tar si sono addirittura appellati all’art. 7 della L. 241/90 perché non sarebbero stati preavvisati del provvedimento di sgombero”.
E’ un fiume in piena il sindaco di S. Andrea, Maurizio Lijoi, nel ricostruire la mancata esecuzione dello sgombero (fissato per il 24 novembre) di 113mila metri quadrati in località Vallone Bruno. Il Comune sostiene la demanialità marittima di quella parte di territorio, non dello stesso avviso è chi lo occupa, alcuni eredi Lucifero (Enrichetta Lucifero e Francesco Montesi Righetti), che lo ritiene di sua proprietà.
Il sindaco mette in fila gli ultimi sviluppi, dopo la sospensiva che il Tar di Catanzaro ha concesso alla ricorrente Enrichetta Lucifero rispetto alla nota 6311 con cui il Comune preavvisava l’esecuzione dell’ordinanza 4/2005 di sgombero.
“Il Tar si è pronunciato di domenica – ha spiegato Lijoi – e al Comune abbiamo ricevuto la comunicazione della sospensiva lunedì mattina alle 6:47, un orario incredibile per degli uffici pubblici”. Orari e forme a parte, il sindaco scaglia i suoi dardi sulla sostanza della questione: “Il Comune ben conosce i limiti della proprietà Lucifero, in quel tratto, peraltro, implicitamente riconosciuti da una sentenza penale risalente al 1992”.
Una serie di ingiunzioni comunali di sgombero (nel ’92, nel ’99 e nel 2005) non hanno finora risolto la faccenda, che ora sarà affrontata nel merito dal Tar in camera di consiglio l’11 dicembre. “Il Comune si costituirà in giudizio – riferisce il sindaco – per restituire alla collettività l’area abusivamente occupata. Tra l’altro – prosegue Lijoi – il Tar si era già pronunciato su un precedente ricorso verso la delibera del 2005, non concedendo sospensiva e dichiarando poi perento quel ricorso. Oggi, invece, si ricomincia daccapo”.
Un altro elemento che ha suscitato interrogativi nei rappresentanti istituzionali è il fatto che il Comune ha sì competenza sul demanio, come da delega regionale, “eppure – aggiunge il capogruppo Pino Commodari – la sua attività è stata di fatto bloccata. La politica, ora, dovrà stare accanto all’amministrazione di S. Andrea, per tutelare gli interessi esclusivi della collettività e non per agevolare interessi particolari”.

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