sabato 28 febbraio 2009

I 113mila metri quadrati "occupati" tornano al demanio marittimo

Vallone Bruno, ore 10:25, inizia lo sgombero dell'area demaniale occupata abusivamente.
La ruspa, incaricata dal Comune, butta giù con facilità i due pilastri in cemento che delimitano l'ingresso ai terreni coltivati ad agrumeto, in cui sono compresi anche i 113.140 metri quadrati di demanio marittimo da "riacquisire" alla proprietà dello Stato.
Poco prima, era stato il turno del cancello metallico, portato via da alcuni dipendenti dell'azienda agricola che è affittuaria dei terreni.
Il territorio interessato dal provvedimento è di circa 10 ettari, di cui 6 coltivati ad agrumeto, e sarà acquisito nella sua completezza nei prossimi giorni.
Quello attuato questa mattina è stato, dunque, "un gesto di portata storica per S. Andrea" - ha sottolineato il sindaco Maurizio Lijoi - sancendo un cambio di marcia drastico in una vicenda che si trascinava ormai da 23 anni (come potete già leggere nei post precedenti e come potrete verificare, ancora, nei successivi che saranno pubblicati, con ulteriori dettagli).
Allo sgombero erano presenti i carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Giuseppe Vergallo, e, per la Capitaneria di Porto, tre militari dell'ufficio marittimo circondariale di Soverato.
Presenti anche i membri della giunta comunale (Giuseppe Stillo, Nicola Ramogida, Christian Cosentino, Bruno Varano), alcuni consiglieri (Giuseppe Commodari, Vincenzo Ammendolia, Francesco Mirarchi, Andrea Codispoti, Carlo Renda) e diversi cittadini.

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