Il Tribunale di Catanzaro ha dichiarato inammissibile il ricorso cautelare d’urgenza ex art. 700 presentato in sede civile da Francesco Montesi Righetti contro l’ordinanza comunale 4/2005, e note successive, con le quali il Comune di S. Andrea ha deciso, ed effettuato nelle scorse settimane, lo sgombero di un’area demaniale in località Vallone Bruno “abusivamente occupata da Francesco Montesi, Enrichetta Lucifero e Elzivieta Musielak”, come recita il testo del dispositivo tecnico di sgombero.
La decisione del Tribunale è contenuta nell’ordinanza depositata lo scorso 16 marzo dal giudice Maria Grazia Di Girolamo che ha ritenuto inammissibile il ricorso che - ha accertato - non rientra nell'ambito della giurisdizione civile.
Già in via preliminare, il legale del Comune di S. Andrea, l'avv. Andrea Gerardo Calabretta, e l’Avvocatura dello Stato per l’Agenzia del Demanio avevano sollevato un’eccezione proprio in merito alla giurisdizione, proponendo, comunque, anche le loro valutazioni nel merito.
In quella sede, tra l’altro, il legale di Montesi, avv. Giovanna Altilia, aveva presentato un testamento risalente al 1933, in base al quale il suo assistito sosteneva la titolarità dell’area in capo alla sua famiglia.
Una tesi che aveva incontrato il netto dissenso della controparte che aveva evidenziato l’esistenza di due perizie Ctu (consulenze tecniche d'ufficio eseguite durante due dibattimenti giudiziari in sede civile e penale) che avevano sancito la demanialità di quell’area del Vallone Bruno.
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