sabato 30 agosto 2008

La nuova stagione sportiva al palazzetto

Se l'anno scorso le domeniche sportive al palazzetto sono diventate praticamente una caratteristica per S. Andrea, quest'anno la storia pare destinata a ripetersi.
Confermata, infatti, la presenza delle squadre di pallavolo, basket e pallamano, con l'aggiunta di una formazione andreolese di calcio a 5.
Soverato con le ragazze della Frigorcarni volley e i cestisti della NBS di pallacanestro, Davoli con le sue squadre di pallavolo (probabilmente verrà fuori anche una formazione di S. Andrea legata alla società davolese), Badolato con la pallamano femminile della CS Meta 2 (ancora una volta in serie A2) saranno i protagonisti comprensoriali, in attesa di conoscere la formazione maschile andreolese di calcio a 5, di recente costituzione.
Si prospetta dunque una stagione interessante, con un calendario fitto di appuntamenti.
Un piacere per quanti seguiranno le vicende delle squadre ma, sicuramente, uno sforzo organizzativo non indifferente per conciliare le numerose esigenze delle varie formazioni, tra orari di allenamento e partite ufficiali.

mercoledì 27 agosto 2008

In grave stato di abbandono il torrente Cupito

In base alle verifiche della Regione, in caso di inondazione sussisterebbero rischi per l'incolumità delle persone.
Un’area ad altissimo rischio idrogeologico e per l’incolumità delle persone situata nel bel mezzo del centro abitato di S. Andrea Marina, là dove, tra l’altro, dovrebbe essere costruito il sottopasso ferroviario.
E’ la zona circostante il torrente Cupito, all’altezza di via C.A. Dalla Chiesa, viale Aldo Moro e della strada Statale 106, già colpite dalla furia del corso d’acqua nella disastrosa alluvione del 10 settembre 2000.
E in otto anni la situazione non è cambiata in meglio. Anzi, è sensibilmente peggiorata, con il letto del torrente oramai occupato da canneti, alberi, una fitta vegetazione e una massa di sabbia che ne ha innalzato il livello oltre la soglia di ogni ragionevole sicurezza. Nonostante le proteste dei cittadini, che, intanto, continuano a domandarsi di chi sia la competenza sull’area, nessun ente è ancora intervenuto a pulire il torrente o, quantomeno, a verificarne lo stato.
In seguito all’esondazione del 2000, vennero realizzati alcuni interventi sui muri laterali del fiume, innalzandoli lungo tutto il suo percorso. L’adeguamento e messa in sicurezza, però, non interessarono i ponti sulla Statale 106 e sulla ferrovia che vennero lasciati nelle stesse condizioni di 50 anni prima. Oggi, sono proprio questi a rappresentare i punti di estrema pericolosità. Un fatto certificato circa tre anni addietro dall’Autorità di Bacino della Regione Calabria.
In sede di realizzazione del Piano per l’assetto idrogeologico (PAI), l’Autorità, nell’effettuare la verifica idraulica del torrente Cupito, classificò con la categoria “R4” l’area attorno alla Statale 106. In base ai rilievi svolti dai tecnici ddella Regione, qualora si verificassero eventi meteorici di una certa entità (piogge abbondanti), il Cupito potrebbe esondare a causa di due ostacoli che si troverebbero piazzati di fronte allo scorrimento delle sue acque: il ponte della SS 106 e quello ferroviario, caratterizzati da una sezione idraulica di gran lunga ridotta rispetto alla quantità di acqua che dovrebbero fronteggiare.
Praticamente, la “luce” sotto i due ponti è molto ristretta e di facile ostruzione.
E quando venne eseguita questa analisi sul corso d’acqua, la situazione non era ancora arrivata al gravissimo stato in cui si trova oggi, quando già bastano poche gocce di pioggia per mettere in allarme i cittadini che abitano nei pressi del Cupito e che ricordano con apprensione la marea di fango e acqua che invase le strade e i condomini nel 2000. Categoria di rischio “R4”, tra l’altro, (come esplicato all’art. 8 delle norme di attuazione del PAI) significa: “Rischio molto elevato: quando esistono condizioni che determinano la possibilità di perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone; danni gravi agli edifici e alle infrastrutture; danni gravi alle attività socio-economiche”. Una descrizione disastrosa e di sicuro impatto che, però, fino ad ora non ha fatto scattare alcun intervento di messa in sicurezza.
Si è di fronte, insomma, ad una sorta di “preavviso” di calamità e, ciononostante, nessuna istituzione pare essere interessata a muovere un dito.
In più, a questa serie di problematiche, già di per sé corpose, va ad aggiungersi un altro aspetto. Quello del sottopasso ferroviario di prossima costruzione, che verrà impiantato proprio in piena zona a rischio inondazione. Un’opera pubblica che sta già facendosi attendere da diversi anni e sulla cui sorte, si spera, non vada a pesare questo ulteriore elemento.
D’altra parte, quando si tratta di sicurezza, le cautele non sono mai troppe e si confida che gli accorgimenti tecnici presi dai progettisti di RFI siano sufficienti a garantire un utilizzo normale dell’infrastruttura. Ma ad evitare ogni problema, comunque, sarebbe sufficiente pulire il Cupito e adeguare la sezione dei ponti. Anche se in tempi di austerità finanziaria, non pare davvero difficile reperire le risorse necessarie.
Nel frattempo, i cittadini residenti nella zona hanno deciso di non stare fermi ad assistere al peggioramento della situazione e hanno preparato un esposto e una raccolta di firme indirizzate alle autorità per sensibilizzarle rispetto al problema. Da troppi anni le loro voci non hanno trovato riscontri e di fronte al totale abbandono di un corso d’acqua classificato come ad altissimo rischio pare giunto il momento di farsi sentire.

sabato 23 agosto 2008

Un'estate al... buio!

Sono in tutto cinque i lampioni spenti, ormai da diverse settimane, sulla Strada Statale 106/E90, nel tratto che va dall'incrocio con la Strada Provinciale fino a quello con il passaggio a livello.
Un disagio serio, oltre che un pericolo costante, per chi deve attraversare l'arteria nelle ore serali, con le auto che passano in piena velocità e con una visibilità davvero troppo scarsa.
Essendo estate, naturalmente, sono numerose le comitive e i gruppetti di persone che decidono di fare la classica rilassante passeggiata serale fino al mare e la carenza di illuminazione non permette di attraversare la strada tranquillamente.
Tra l'altro, un'adeguata illuminazione aiuterebbe anche ad evitare rovinose cadute sul marciapiede, ormai vistosamente deformato dalle radici degli alberi, che affianca la strada statale.
Ad alleviare il problema, seppure in maniera irrisoria, provvedono, fortunatamente, alcune insegne luminose degli esercizi commerciali posizionati lungo la strada ma, francamente, questa non pare essere la strada corretta per sopperire alla carenza di un servizio tanto delicato e importante qual è l'illuminazione pubblica.
E problemi all'illuminazione pubblica si stanno verificando da tempo anche sul viale Aldo Moro.
A questo punto, appare del tutto scontato un appello al Comune affinché intervenga in maniera sollecita su questo problema che, comunque, avrebbe meritato più attenzione.

Jungle Beach: sequestrate le "freschiere"

Il nastro bianco e rosso che avvolge le freschiere in legno lascia poco spazio all’immaginazione: ancora un sequestro per il Jungle Beach della famiglia Fortugno.
I sigilli dei carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale sono stati apposti intorno alle venti di giovedì scorso. Così, alle tettoie sulla spiaggia, che quest’anno avevano sostituito le consuete file di ombrelloni, è toccato lo stesso destino che, fino al 14 agosto (giorno del suo dissequestro), aveva avuto l’area su cui dovrebbe essere costruito lo stabilimento balneare, dopo la sua totale distruzione, a causa di un incendio doloso, risalente al 16 luglio dello scorso anno.
L’intoppo che questa volta avrebbe fatto scattare il provvedimento di polizia giudiziaria risiederebbe in due aspetti: uno legato alla distanza delle tettoie dalla riva del mare, troppo ravvicinata secondo i rilievi svolti dai carabinieri. L’altro legato ad una difformità “temporale” rispetto all’ordinanza del sindaco per la regolamentazione dei “punti ombra” sulla spiaggia: i Fortugno avrebbero presentato la comunicazione in cui annunciavano l’avvio dei lavori entro dieci giorni, prima che l’ordinanza comunale venisse emanata.
E per l’intera mattinata di giovedì, i militari del nucleo cosentino, supportati da quelli della locale stazione, guidata dal maresciallo Giuseppe Vergallo, hanno effettuato misurazioni sulla struttura e verifiche sulla documentazione, prendendo infine la decisione di sequestrare sulla base di violazioni agli art.44 c1 lettera “c” del Testo Unico dell’edilizia (DPR 380/2001) e art. 650 del Codice Penale.
Amarezza da parte dei Fortugno: “Sinceramente, ci sentiamo ormai perseguitati, unico bersaglio di questi controlli. Intanto, i lavori alle freschiere sono iniziati dopo l’emanazione dell’ordinanza comunale. E la struttura delle tettoie – evidenziano - era già stata sottoposta ad attente verifiche da parte della Capitaneria di Porto non appena si era iniziato a costruirla, intorno ai primi di luglio: allora, la distanza dalla riva è risultata del tutto regolare. Come mai oggi no? Crediamo, in ogni caso, che riusciremo a dimostrare anche questa volta la nostra correttezza, come del resto comprova il recente provvedimento di dissequestro dell’area di costruzione”.
Insomma, uno strano destino quello toccato finora a questa struttura balneare che, di fatto, ancora non esiste.
Nelle intenzioni della proprietà, quest’anno il Jungle Beach avrebbe dovuto rappresentare la novità dell’estate, con una innovativa struttura ecocompatibile in vetro e legno, totalmente rimovibile per adeguarla alle norme contenute nel piano spiaggia comunale appena adottato.
Ma dai primi mesi del 2008, diversi problemi si sono frapposti tra le intenzioni dei Fortugno e l’effettiva realizzazione del lido: dalla burocrazia lenta fino ai recenti provvedimenti giudiziari.

giovedì 21 agosto 2008

Dissequestrata l'area del Jungle Beach

Il PM: "Non sussistono i presupposti per il mantenimento del sequestro"

Via i sigilli dall’area dove dovrebbe sorgere lo stabilimento balneare “Jungle Beach”.
Il 13 agosto scorso, infatti, il PM di Catanzaro, Paolo Petrolo, ha disposto la revoca del provvedimento di sequestro preventivo di quell’area demaniale marittima emanato il 5 luglio 2008, dopo il sopralluogo effettuato dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale.
Il giudice, letta l’istanza in favore di Rocco Fortugno (proprietario del Jungle Beach, distrutto da un incendio doloso il 16 luglio 2007) presentata agli atti e “rilevato che non sussistono più i presupposti per il mantenimento del sequestro in atto per come si evince dalle argomentazioni difensive e dalla rimessione in pristino dello stato dei luoghi” ha così revocato il provvedimento di sequestro preventivo “ai sensi dell’art. 321 e seguenti del codice di procedura penale e dall’art. 104 del D.Lgs. 271/89”.
Il precedente atto di sequestro era basato sull’ipotesi di reato “per aver posto in essere scavi in area demaniale marittima, senza titolo abilitativo e autorizzazione paesaggistica, per realizzare uno stabilimento balneare”. Provvedimento cautelativo convalidato per i reati previsti ai sensi dell’art.146 e 181 del D.Lgs. 42/2004 (codice beni culturali e paesaggio) e dall’art. 44 DPR 380/01 (TU in materia edilizia) per “lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio o interventi edilizi in zona con vincoli in variazione essenziale o totale difformità o assenza di permesso”. Il giudice, invece, non aveva convalidato l’attribuzione dei reati previsti dagli artt. 633 e 639 bis del Codice Penale, per “invasione di terreni e edifici e occupazione abusiva”.
Oggi, dunque, la vicenda pare tornare nei binari della normalità, anche se di “normale”, finora, nello sfiancante iter burocratico-giudiziario non si è visto molto.
Tra le tante, le lungaggini della burocrazia, che, addirittura, avevano costretto il signor Rocco a ricorrere all’ausilio di un avvocato. Soddisfatta, comunque, la famiglia Fortugno: “Siamo sempre stati convinti di essere dalla parte del giusto – hanno affermato - e adesso porteremo avanti nelle sedi opportune le nostre battaglie”.

martedì 12 agosto 2008

Gli ultimi eventi

Agosto inoltrato, tempo di vacanze...
Anche SantandreaBlog, come avrete già notato, si trova nel pieno del clima estivo. Per il momento, alcune foto degli eventi che si sono svolti negli ultimi giorni.
Prossimamente, maggiori dettagli e resoconti.

Nascita delle prime tartarughe "caretta caretta" sulla spiaggia di S. Andrea Ionio, alba dell'11 agosto 2008.













Sit-in di protesta del PRC al Vallone di Bruno.
Il partito: "Mobilitazione per sensibilizzare le istituzioni a risolvere il contenzioso su un'area demaniale occupata abusivamente da un privato", mattina del 10 agosto 2008













Convegno dell'ARA su Saverio Mattei e la Monachella di San Bruno, sera del 10 agosto 2008













Concerto di Gianmaria Testa in piazza M.L. King, 8 agosto 2008


domenica 10 agosto 2008

Convegno organizzato dall'Associazione Romana Andreolesi

Si terrà questa sera alle 21 presso il Convento delle Suore Riparatrici un convegno su Saverio Mattei e sulla Monachella di San Bruno.
A trattare l'argomento, il prof. Enrico Armogida, che esporrà i suoi studi sul letterato andreolese del '700, e il dott. Salvatore Mongiardo, che si occuperà della Serva di Dio Mariantonia Samà.
Il convegno è stato organizzato dall'ARA, inserito nel programma estivo "I valori della tradizione nella modernità, con la partecipazione dell'AMA (associazione milanese andreolesi), dell'associazione andreolesi a Toronto, dell'associazione andreolesi a New York e della Pro-loco "Sant'Andrea".

sabato 9 agosto 2008

Il pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno

Una giornata per rievocare il viaggio di "guarigione" della Monachella di San Bruno

Un pellegrinaggio e una giornata di preghiera e condivisione.
Questo è stato il pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno, organizzato il 7 agosto dalla parrocchia SS Pietro e Paolo per rievocare un altro viaggio presso la Certosa, quello di guarigione compiuto nel giugno del 1894 dalla Serva di Dio Mariantonia Samà (oggi da tutti nota come la "Monachella di San Bruno").
E, ancora una volta, il nome di Mariantonia Samà, ha dimostrato di essere in grado di unire le due comunità, quella del "Paese" e della "Marina".
Nella Cappella esterna della Certosa, il gruppo, guidato dai parroci don Francesco Palaia e don Alberto Vitale e da don Eduardo Varano, ha partecipato alla S. Messa celebrata da un frate certosino, dom (da Dominus-Signore) Girolamo.
"Gesù fu tutto per Mariantonia e per Bruno (San Bruno) - ha esordito dom Girolamo - loro hanno risposto con la loro vita, proclamando con i fatti che il Signore è tutto per la loro esistenza. E Mariantonia sperimentò la volontà misericordiosa di Dio, che le ha concesso una grazia straordinaria: la sua guarigione fu una conseguenza della comunione con Dio. Infatti, nessuno, una volta entrato in contatto con Dio, resta lo stesso".
Dunque, una persona semplice sì ma toccata nel profondo da Dio. "Attraverso l'intercessione di San Bruno - ha proseguito il frate - Mariantonia ha ricevuto la grazia, una grazia commisurata alle prove che lei avrebbe poi dovuto affrontare. La Monachella comprese che essere figli di Dio non è in contraddizione con la sofferenza e divenne sostegno ed esempio per molte generazioni di andreolesi, che in lei hanno colto lo Spirito di Gesù, una presenza-grazia. E in lei, Gesù ha mostrato che la bellezza della vita non sta in ciò che si ha ma in ciò che siamo davanti a Dio".
La giornata è poi proseguita con una visita al Santuario della Madonna delle Grazie a Torre di Ruggiero.

mercoledì 6 agosto 2008

L'incendio di ieri pomeriggio

Il territorio collinare andreolese è stato sotto l'attacco degli incendi per l'intero pomeriggio di ieri.
Ore infuocate per uomini e mezzi dei Vigili del fuoco e del gruppo di protezione civile "Edelweiss", impegnati nelle operazioni di spegnimento. Alla fine, anche l'elicottero del corpo forestale dello Stato è dovuto tornare ad effettuare "lanci" sulle fiamme, dopo il suo intervento mattutino in un'altra zona di S. Andrea.
Intorno alle 14:30, il primo intervento dei vigili del fuoco nei pressi di località "Timpi", messo sotto controllo nel giro di un'ora. Purtroppo, le operazioni sono state rese più complicate dal forte vento, che nel giro di pochi minuti era in grado di far avanzare il fronte del fuoco con una rapidità impressionante. Ne sanno qualcosa le squaadre di soccorso dell'Edelweiss che sono intervenute nell'altro rogo, sviluppatosi a pochi minuti dall'altro, sopra località "Limbì". Le fiamme hanno infatti attecchito nella vallata sottostante e, alimentate appunto dal vento, hanno risalito la collina in meno di un minuto, raggiungendo la strada provinciale che collega il centro storico alla Marina. Il fumo ha reso l'aria irrespirabile e assieme alla cenere ha tolto visibilità sul percorso stradale, rendendolo pericoloso. Infatti, anche per agevolare le operazioni di soccorso, il traffico è stato bloccato e regolato alla buona, in attesa che giungessero i carabinieri della locale stazione e i vigili ausiliari. Solo intorno alle 18:30, le operazioni di spegnimento hanno avuto ragione sull'incendio, lasciando il consueto spettacolo di desolazione e di deserto "nero-carbone".
Da notare, però, che laddove i terreni sono stati puliti, le fiamme hanno fatto pochissimi danni. Un esempio, dunque, da seguire, anche sulla scorta della legislazione esistente e delle apposite ordinanze comunali, per salvaguardare i terreni agricoli e non. Un atto di civiltà che aiuterebbe a ridurre di molto gli effetti devastanti degli incendi estivi.

martedì 5 agosto 2008

I primi roghi estivi

Un vasto incendio sta interessando la zona collinare di S. Andrea. Sul posto, squadre della protezione civile "Edelweiss" e dei Vigili del fuoco. Nelle prossime ore, maggiori dettagli. Questa l'immagine presa dalla Marina alle ore 15.

sabato 2 agosto 2008

La IV edizione del premio "Lo Cascio" ai Sulutumana

Di seguito, il comunicato del premio "Lo Cascio 2008"

Si terrà l’8 e il 12 agosto la quarta edizione del Premio “Giorgio Lo Cascio”, iniziativa che vuole valorizzare importanti esponenti della nostra canzone d’autore che non hanno ancora avuto significativi riscontri dal punto di vista commerciale. Il Premio, organizzato dal Comune di Sant’Andrea, con il patrocinio della Regione Calabria e della Provincia di Catanzaro, viene assegnato ad un cantautore che si è particolarmente distinto per la sua opera nel corso dell’ultimo anno.
Per la quarta edizione i vincitori sono i Sulutumana, dopo l’affermazione, negli anni scorsi, di Max Manfredi, Pino Marino e Rudy Marra. L’artista premiato è stato scelto da una prestigiosa giuria presieduta dal direttore artistico del Festival, Enrico Deregibus. Durante la rassegna legata al Premio, oltre ai Sulutumana in programma il 12 agosto, sarà di scena l’8 agosto Gianmaria Testa.

IL PROGRAMMA

8 Agosto, ore 21, S. Andrea Ionio, Piazza Martin Luther King
Concerto di Gianmaria Testa con Gabriele Mirabassi

12 agosto, ore 21, S. Andrea Ionio, Convento delle Suore Riparatrici
Concerto dei Sulutumana
Durante la serata, consegna Premio “Giorgio Lo Cascio alla canzone d’autore”.
In apertura set acustico di Francesco Lo Cascio


SULUTUMANA

I Sulutumana nascono nel 1989 e si propongono nei primi anni di attività come cover band del repertorio cantautorale italiano e internazionale. Nel 1998 si cimentano con le prime canzoni "in proprio" e nel 2000 cominciano ad ottenere diversi riconoscimenti, fino alla vittoria al "Premio Tenco" della targa IMAIE come miglior artista inedito. Risale al 2001 il primo cd autoprodotto: "La danza". Da questo momento i Sulutumana intensificano l'attività "live" che è ancora oggi la loro ragion d'essere più autentica ed entusiasmante. Dal 2001 fino ad oggi hanno collezionato più di 600 esibizioni dal vivo in Italia, Svizzera e Germania. A fine novembre 2002 autoproducono il cd singolo "I Pess". Nel 2003, invece, è la volta del cd "Di segni e di sogni", ancora una volta autoprodotto, che contiene dieci nuove canzoni. Nell'aprile 2004 i Sulutumana realizzano l'inno alla pace dal titolo "Antemare" nell'ambito del progetto "Sport e cultura per la pace", promosso dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Nel dicembre dello stesso anno esce in tutte le librerie d'Italia il cd-libro "Angeli a perdere" edito da NoReply che contiene sei canzoni dei Sulutumana e, in allegato, un libro ad esse ispirato. Sempre nel 2004 i Sulutumana incidono il cd di canzoni popolari "Prinsi Raimund" frutto della collaborazione con l'attore Giuseppe Adduci. Nel gennaio 2005 partecipano con due concerti alla rassegna "Cantautori al Teatro Studio" nella prestigiosa cornice del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2005 esce "Decanter", un disco con dieci brani originali e distribuito da Venus. In seguito “Decanter” e “Prinsi Raimund” verranno riuniti e rieditati in un unico cd, “Decanter più”. Nel dicembre 2006 esce il cd singolo autoprodotto dal titolo "Il lago di Como", frutto dell'intensa attività del gruppo anche nell'ambito scolastico e infantile. Lo stesso vale per il cd "Ciao Piccolo Principe", pubblicato nel dicembre 2007 e contenente 10 brani liberamente ispirati alla famosa fiaba di A. De Saint Exupery. Nel 2005 i Sulutumana incontrano lo scrittore Andrea Vitali. Da questo incontro nasce una florida collaborazione, che porta anche alla composizione di numerose canzoni che fanno parte dell'album “Arimo” del 2008. Il gruppo vanta diversi coinvolgimenti in ambito teatrale, realizzando le colonne sonore originali, la produzione e la attiva partecipazione in scena di vari spettacoli.

venerdì 1 agosto 2008

La serata del Premio Letterario

Corrado Calabrò, Enrico Testa e Marco Vitale.
Sono i vincitori ex aequo della IX^ edizione del Premio letterario “Sant’Andrea” per poesia edita in lingua italiana, organizzato da Pro-loco e amministrazione comunale, col patrocinio della Regione e della Provincia.
“Un premio denso di cultura, che nasce grazie a strette confluenze organizzative, per tre poeti importanti – ha detto la presidente della giuria (nonché fondatrice del premio) Giusi Verbaro – che hanno reso merito alla poesia e su cui la giuria, affiatata, ha avuto grande piacere a lavorare”.
Una giuria composta da Roberto Deidier, Sergio Palumbo, Luigi M. Lombardi Satriani, Elio Pecora, Caterina Verbaro e, in veste di segretario, Antonio De Stefano.
I tre vincitori hanno regalato momenti di suggestione attraverso la lettura di alcune loro poesie.
Corrado Calabrò, che tra l’altro è presidente dell’Agcom, con “L’angelo incredulo”, ha spiegato che la sua poesia è caratterizzata da due fili conduttori: “L’amore e il mare. Entrambi ampliano i nostri orizzonti. L’amore ci fa uscire da noi stessi, per scoprire nell’altro una presenza che in tanti guardano senza però vederla. Il mare apre sempre nuovi orizzonti, solo a chi non l’ama appare sempre uguale”.
L’opera “Pasqua di neve”, di Enrico Testa, si fonda invece sulla relazione con le persone scomparse, legando il noto con l’ignoto. “C’è un sentimento, un po’ foscoliano, per cui le persone scomparse in realtà non scompaiono mai. – ha spiegato il poeta – La loro memoria resta come monito, consolazione, tormento e accompagna i passi dei sopravvissuti”.
Si ispira, invece, al rapporto dialogico “Canone semplice”, di Marco Vitale. “Nel libro ci sono vari elementi di dialogo – spiega Vitale – un dialogo derivante dall’esperienza della vita”.
Emerge infatti questa vena che contraddistingue la vita dell’autore: “Una linea di lavoro che declina l’io e il tu, un incrocio di persone, di voci e luoghi, portato dalla città in cui vivo, Milano, e da quella in cui sono nato, Napoli, con le loro diverse caratteristiche”.
Un premio che, dunque, ha regalato momenti di interesse al pubblico. Soddisfatti gli organizzatori. Infatti, parole e auspici per il futuro del premio hanno contraddistinto gli interventi del sindaco Maurizio Lijoi e del presidente della Pro-loco Giuseppe Dominijanni. Ha presentato la serata il giornalista Rai, Pietro Melia.