"Sant'Andrea Apostolo dello Jonio Caput mundi".
La sensazione è questa, dopo la "domenica bestiale" (22 marzo) che ha visto S. Andrea al centro dell'attenzione dei media nazionali, stampa e televisione.
La sensazione è questa, dopo la "domenica bestiale" (22 marzo) che ha visto S. Andrea al centro dell'attenzione dei media nazionali, stampa e televisione.
Tutti concentrati proprio su questo piccolo centro jonico, reo, a sentire quanto riportato nelle cronache giornalistiche, di voler sfrattare la tartaruga "caretta caretta" dalla spiaggia dove nidifica.
O meglio, a volerla sfrattare sarebbe, stando ad un'intervista pubblicata sul Corriere della Sera del 22 marzo (pag. 21), - che potete leggere visitando il seguente link: http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/22/nipote_Visconti_guerra_per_tartarughe_co_9_090322021.shtml -l'amministrazione comunale che, nelle parole di Anna Gastel, attivista del Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano), avrebbe realizzato una "pista per Suv e moto, distruggendo 800 metri di dune".
Bisogna sottolineare che la tutela della spiaggia di S. Andrea è un argomento che sta a cuore all'intera comunità. Meglio. La spiaggia di S. Andrea sta a cuore all'intera comunità.
Dal canto suo, l'amministrazione comunale ha nettamente respinto ogni addebito: "Non esiste né è mai esistita alcuna nostra volontà di stravolgere la realtà dei nostri splendidi siti naturali - ha spiegato il sindaco Maurizio Lijoi, raggiunto telefonicamente - lo abbiamo dimostrato con i fatti, che mostrano in tutta evidenza la bellezza incontaminata della nostra spiaggia".
Per meglio spiegare la propria posizione, l'amministrazione ha anche diramato un comunicato, a firma del capogruppo di maggioranza Pino Commodari, in cui - dopo aver scandito che "non esiste alcuna pista da Suv nè è stata spianata alcuna duna" - ha dato chiarimenti sulla situazione: "Con deliberazione del 27.11.2008, n. 61 - si legge - abbiamo approvato all’unanimità la proposta di sottoporre a tutela paesaggistica, includendola nell’elenco delle bellezze naturali della provincia di Catanzaro, la fascia di territorio Comunale delimitata ad Ovest dalla linea ferrata Reggio Calabria – Metaponto, a sud dal Torrente “Cupido”, a Nord dal Torrente “Alaca” e ad Est dal Demanio Marittimo. La zona a mare per intenderci, in quanto di effettivo pregio naturalistico, ambientale e paesaggistico, negli anni preservata dalla cementificazione grazie alle oculate vigenti scelte urbanistiche adottate dall’Amministrazione Comunale. Non abbiamo approvato la perimetrazione al di sopra della SS 106 in quanto in gran parte senza alcun pregio o interesse né naturalistico, né ambientale, né paesaggistico, atteso che la stessa è invece ampiamente degradata a causa dello stato di abbandono in cui si trova a seguito della forte emigrazione che ha investito il nostro Comune, per non dire della desolazione sistematica e periodica cui la stessa è sottoposta per i forti e devastanti incendi estivi".
Una vicenda che, senz'altro, porterà a nuovi sviluppi e che sarà oggetto di ulteriori post su SantandreaBlog, anche per chiarire i suoi tanti aspetti.
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