venerdì 5 settembre 2008

Sollecito dell'amministrazione per il Cupito

Risale al 30 maggio scorso la comunicazione con cui il sindaco di S. Andrea, Maurizio Lijoi, chiedeva al Consorzio di bonifica di Catanzaro di intervenire sul torrente Cupito.
La missiva, inviata via fax (e sollecitata nuovamente il 1° settembre), evidenziava il degrado del corso d’acqua, che attraversa il centro abitato della Marina, chiedendo un “intervento di manutenzione per lo spurgo del materiale inerte presente”.
Si tratta di una zona che, nel 2005, l’Autorità di bacino della Regione ha classificato come “R4”, ad altissimo rischio per l’incolumità delle persone in caso di inondazione. Il Cupito, infatti, è già esondato nell’alluvione del 10 settembre 2000, allagando buona parte dell’area abitativa.
Del problema, la stampa locale si è già occupata (servizi televisivi e articoli), indicando gli elementi di rischio: dall’alveo insabbiato all’insufficiente deflusso dei ponti sulla SS 106 e sulla ferrovia.
Punti evidenziati in una recente raccolta di firme popolare che ha trovato il sostegno di oltre un centinaio di cittadini. E anche nella richiesta che il sindaco ha inviato al Consorzio di bonifica vengono puntualmente elencati i problemi. “Nonostante gli interventi di spurgo degli inerti – si legge – la sezione del torrente si è ridotta fino a risultare critica anche per lo smaltimento di portate normali”.
Il letto del Cupito, in seguito all’alluvione del 2000, era stato sottoposto a lavori di messa in sicurezza, da parte della Regione, con la realizzazione di muri di sostegno e con l’ampliamento della sezione fluviale. Ma poi non è stato fatto più nulla per la pulizia dell’alveo, oggi seriamente compromesso. “La differenza di quota tra il piano viabile e quello dell’alveo si è ridotto ad appena 70 cm. - spiega il sindaco – Un’ulteriore diminuzione determinerebbe l’allagamento della zona circostante”.
Per realizzare l’intervento, il Comune ha stimato una spesa di 45mila €, “somma che però questo ente non ha nelle disponibilità” spiega Lijoi, chiedendo al Consorzio di farsene carico. Al momento, però, nessuna risposta, mentre l’autunno si avvicina, accrescendo la preoccupazione in chi abita nei pressi del torrente.

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