sabato 26 settembre 2009

Maltempo: uno sguardo sul territorio

Tutto come nell’alluvione del 2000: torrenti esondati, seminterrati allagati, attività commerciali sommerse dal fango e cospicui danni al territorio, con smottamenti e disagi alla rete viaria. Nell’intero basso Jonio soveratese, insomma, una notte di paura, trascorsa a osservare con apprensione il livello dell’acqua che, sulle strade, saliva sempre più.
Nessun centro urbano è stato risparmiato, pur con diverse modulazioni dei danni subìti.
I vigili del fuoco hanno fronteggiato l’emergenza sin dalle prime ore del mattino. Lavoro impegnativo anche per i carabinieri, che hanno effettuato interventi sull’intero territorio. I problemi maggiori, a Badolato, Isca e S. Andrea.
Nel primo centro, il quartiere di via Aldo Moro (area 167) è stato invaso dal fango e dall’acqua tracimata dai fossi situati a monte del territorio.
Il risultato è stato quello di scantinati e pianterreni di abitazioni civili invasi dall’ac - qua, automobili sommerse. Al mattino, i residenti erano impegnati a spalare melma e a ripulire i locali devastati, con l’aiuto dei volontari della protezione civile Edelweiss e con l’ausilio dei mezzi delle ditte che il Comune ha inviato sui luoghi più colpiti.
In via precauzionale, il sindaco Nicola Parretta ha chiuso le scuole. Isolate per ore alcune famiglie residenti nell’area marittima a nord del torrente Barone.
Problemi analoghi ad Isca, sul cui litorale si è presentato uno scenario surreale: decine e decine di bomboloni del gas adagiati sulla spiaggia, dopo essere stati trasportati a valle dal torrente Salubro, “rubati” dal piazzale dell’azienda Nardi, che si occupa di stoccaggio e distribuzione di Gpl Agip.
Il sindaco Pierfrancesco Mirarchi ha effettuato una ricognizione, evidenziando i danni alla zona industriale e alle attività commerciali oltre che la distruzione della viabilità interpoderale e i danni alle abitazioni private.
A S. Andrea, in località “Mirarchi”, seminterrati allagati e fango dappertutto. Anche diversi esercizi commerciali e magazzini sulla statale 106 hanno lottato contro il fango. L’esondazione dei fossi Carenci e Quadro, inoltre, ha causato problemi sulla statale, invasa da numerosi detriti. Nel centro storico, per l’intera mattinata di ieri è poi mancata l’elettricità. Il sindaco Maurizio Lijoi ha effettuato un monitoraggio della situazione. Preoccupazione anche a Davoli, dove il torrente Peramo, all’altezza di località Palma, ha compromesso gli argini.
Il sindaco Cosimo Femia ha incontrato ieri il presidente della Provincia, Wanda Ferro, dal quale ha ottenuto la disponibilità per una messa in sicurezza sul tratto di torrente che scorre nel centro abitato.
Più tranquilla la situazione a San Sostene. L’apertura del varco provvisorio sulla ferrovia ha consentito alla zona sottostante di non rimanere isolata. A S. Caterina e a Guadavalle, la situazione, pure seria, è rimasta sotto controllo.
A Soverato, i problemi hanno riguardato la viabilità, con smottamenti sulla statale 106 e con allagamenti nel sottopasso che collega via Amirante a via Trento e Trieste. Allagato nella mattinata di ieri anche il parcheggio del Liceo scientifico.

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