martedì 18 gennaio 2011
Ladri di rame in azione
venerdì 14 gennaio 2011
Caso Battisti: condanna unanime alla mancata estradizione
«Il “caso Battisti” è una questione di giustizia, dignità e coscienza». Riflettendo su queste parole, il Consiglio comunale di Sant’Andrea Jonio ha trovato uno spirito e un voto unanime nel condannare la mancata estradizione dal Brasile dell’ex terrorista Cesare Battisti, condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi, tra i quali quello di un giovane di origine andreolese, Andrea Campagna, poliziotto della Digos ucciso a Milano all’età di 25 anni proprio da Battisti, il 19 aprile 1979. L’assise cittadina convocata dal sindaco Gerardo Frustaci ha condannato la decisione dell’ormai ex presidente del Brasile, Lula da Silva, che non ha concesso l’estradizione dell’ex terrorista, riconoscendolo come rifugiato politico, invitando le istituzioni italiane a riportare Battisti in Italia ed esprimendo il proprio sostegno alla famiglia Campagna. Gli interventi hanno stigmatizzato senza alcun distinguo la scelta, definendola «incomprensibile». «E’ una decisione che oltraggia la memoria del nostro concittadino - le cui spoglie riposano nel nostro cimitero - che aiuta un criminale e offende le nostre istituzioni» ha spiegato Frustaci. Il consigliere di opposizione Giuseppe Commodari ha ricordato gli anni in cui Andrea Campagna - a cui è stata intitolata la “Scuola Allievi Polizia di Stato” di Vibo Valentia e una via della Marina - viveva a Sant’Andrea con la famiglia, poi emigrata al nord. «Il terrorismo è sempre stato un nemico della democrazia italiana – ha evidenziato –, oggi, dunque, siamo del tutto favorevoli a questa ferma condanna. Certamente, riteniamo che il governo italiano avrebbe dovuto fare di più, senza cercare di sfruttare mediaticamente la questione». «Rammarico, delusione e rabbia» sono stati espressi dall’assessore Pietro Campagna, che ora confida nella nuova presidente brasiliana, Dilma Rousseff, affinché riveda una decisione che è «offensiva verso l’Italia». Il consigliere Andrea Aloisio ha definito Battisti «un volgare carnefice che deve andare in galera», mentre il capogruppo di maggioranza Maurizio Cosentino ha espresso fiducia nella possibilità che, alla fine, Battisti possa essere estradato, rivolgendo un ricordo all’agente, definito un «uomo delle istituzioni». L’unanimità ha così racchiuso lo spirito dell’assise, per la quale si registra il «grande apprezzamento» del Coisp provinciale (sindacato di Polizia): «Battisti – ha affermato il portavoce Giuseppe Brugnano – deve pagare il suo debito con la giustizia italiana, per questo il Coisp ha promosso iniziative di protesta contro il governo Brasiliano e partecipa con convinzione ad iniziative importanti come quella del Comune di S. Andrea».
sabato 8 gennaio 2011
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Caso Battisti: il rammarico della famiglia di Andrea Campagna
mercoledì 5 gennaio 2011
Evade dagli arresti domiciliari ma i carabinieri lo fermano dopo nemmeno un'ora
lunedì 3 gennaio 2011
La premiazione del concorso "Presepiamo 2010"
Nella categoria Fantasia, l’associazione Pro-loco “Sant’Andrea” - nella foto accanto a destra, il sindaco consegna il trofeo alla vicepresidente Virginia Perri - con il presepe costruito all’interno di un forno a legna comunale (ideato e realizzato da Emanuele Codispoti) ha stupito tutti e ha sfiorato i 40 punti (37). In questa categoria, peraltro, si è registrata la brillante idea della signora Bruna Muccari che ha composto un presepe (seconda foto a sinistra) utilizzando esclusivamente parti commestibili: patate, zucche, noci, vari formati di pasta, mandarini e persino dell’orzo perlato. Infine, nella sezione dedicata al presepe innovativo ha vinto quello realizzato dalla famiglia Marascio al Bar Sport, (nella foto a sinistra, il premio viene ritirato da un rappresentante dei commercianti di via Nazionale, Marcello Samà) con la capanna inserita all’interno della cavità di una botte.
I premi sono stati consegnati nella sala consiliare dall’assessore Monsalina e dal sindaco Gerardo Frustaci, che hanno ringraziato tutti i partecipanti.
Nel corso della cerimonia, sono anche stati consegnati dei riconoscimenti “alla carriera” a due maestri dell’antica arte andreolese della lavorazione dell’argilla: gli "argagnari" Lorenzo Mirarchi e Francesco Samà (nella foto a destra, un momento della cerimonia).