giovedì 30 luglio 2009

Il consiglio comunale boccia il progetto di un impianto fotovoltaico

L'impianto sarebbe sorto nelle immediate vicinanze delle case di località "Fego"
Non sorgerà nessun impianto fotovoltaico nei pressi della località “Fego” di S. Andrea Marina.
La proposta presentata dalla società Gfc Energy Srl – che intendeva realizzare un impianto di 3,5 Mw - è stata respinta all’unanimità nel consiglio comunale del 24 luglio scorso.
“Il progetto ricade su un’area in crescente espansione edificatoria, un sito non indicato, dunque, per ospitare un impianto del genere - ha spiegato il sindaco Maurizio Lijoi - tra l’altro, - ha aggiunto - non è stato nemmeno presentato uno studio sull’elettromagnetismo correlato a tale struttura”.
Aspetti che, dunque, hanno incontrato il favore di tutti i consiglieri, anche di opposizione che, con il capogruppo Carlo Renda, hanno sostenuto: “Siamo a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili – ha sottolineato Renda – ma prima di poter approvare progetti del genere, è bene dotarsi di un piano energetico comunale, che dovrà essere predisposto da una commissione consiliare paritaria da istituire rapidamente”.
L’altro punto “caldo” della seduta ha riguardato lo schema di convenzione con la società Imis Srl, relativo ad un piano di lottizzazione in località “Taverna”, dove sorge il Villaggio turistico “Santandrea”. La delibera approvata dal consiglio prevede la richiesta di pagamento alla Imis di 1milione250mila euro, per la monetizzazione delle aree standard (35mila mq) poste all’interno della struttura turistica e delle opere di urbanizzazione primaria.
Il consiglio ha anche approvato il rendiconto della gestione finanziaria 2008 “che – ha riferito l’assessore al bilancio Nicola Ramogida - si chiude con un avanzo di 314mila euro”.
Dall’assise, poi, è anche scaturita l'unanime protesta contro la ventilata chiusura delle postazioni di continuità assistenziale da parte della Regione, per via del gravissimo dissesto finanziario in cui versa la sanità calabrese.
Il vicesindaco Giuseppe Stillo ha spiegato come la proposta della Regione – quella di dimezzare il numero di tali postazioni - costituisca un danno per tutti i cittadini, che resterebbero privi di un presidio essenziale per la loro salute: “Finché non sarà stato messo in atto il progetto di assistenza continua, legata ad una riorganizzazione generale, che migliorerà il servizio – ha sostenuto Stillo – la guardia medica resta un presidio fondamentale, da mantenere”.
Così, anche l'assemblea cittadina andreolese si è unita al coro di proteste già levatosi da parte dei Comuni limitrofi in favore del mantenimento delle guardie mediche. Protesta che fa il paio con la richiesta - ricordata dal consigliere Giuseppe Commodari - di convocare la conferenza dei sindaci per affrontare collegialmente il problema.

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