venerdì 12 dicembre 2008

Sull'esecuzione dell'ordinanza di sgombero il Tar rinvia la decisione al 29 gennaio

Proroga “ad tempus” per la sospensiva in via cautelare verso la nota n. 6311 del 21 ottobre 2008 del Comune di S. Andrea Apostolo dello Jonio.
La prima sezione del Tar Calabria (Presidente Cesare Mastrocola, relatore Giovanni Iannini, consigliere Concetta Anastasi) nella seduta di ieri ha deciso di prorogare temporaneamente, fino al 29 gennaio 2009 (data della nuova udienza), la sospensione della nota con cui si sarebbe dovuta eseguire la delibera n. 4/2005, per lo sgombero di un’area di demanio marittimo (113mila metri quadrati) che risulterebbe abusivamente occupata.
Rispetto alla nota, che fissava lo sgombero al 24 novembre scorso, venne presentato ricorso al Tar da Enrichetta Lucifero, indicata nel provvedimento comunale come una delle persone “occupanti”, rappresentata dall’avvocato Giovanna Altilia. Tra le motivazioni presentate dalla ricorrente, la dichiarata proprietà dell’area in oggetto e il pericolo di uno stravolgimento irreversibile dei luoghi in caso di sgombero forzato.
E già il 23 novembre scorso, la sezione del Tar presieduta da Giovanni Iannini aveva accolto la richiesta di sospensione della nota, rinviando la discussione alla camera di consiglio di ieri, in cui il Comune si è costituito, rappresentato dall’avvocato Antonello Sdanganelli.
La vicenda si incastra però con un altro ricorso, avanzato verso la delibera 4/2005, dai presunti occupanti di quell’area: la stessa Enrichetta Lucifero, Francesco Montesi Righetti e Elzivieta Musielak. La loro richiesta di annullamento era stata respinta dal Tar, che nell’ottobre 2008 aveva poi dichiarato “perento per inattività delle parti” tale ricorso.
Proprio di fronte al “decreto di perenzione”, però, il legale della Lucifero ha di recente presentato ricorso, inserendo così un nuovo elemento nella vicenda. E nel corso dell’udienza di ieri, è stata portata agli atti anche tale richiesta di opposizione, elemento che ha spinto il collegio del Tar a rinviare la discussione di entrambi i punti al prossimo 29 gennaio.
In quella sede potrebbe, dunque, essere messa una parola definitiva sulla questione, che si protrae con alterne vicende da circa vent’anni.

Nessun commento: