mercoledì 18 febbraio 2009

Ipsia chiuso: non sono ancora partiti i lavori sul sistema antincendio

Il sindaco ne sollecita l'avvio alla Provincia chiedendo, al contempo, un sopralluogo sui locali soveratesi in cui ora si trovano studenti e laboratori.
Le ultime lezioni e attività didattiche le ha ospitate prima della pausa natalizia.
Ora, invece, l’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato (Ipsia) di S. Andrea Jonio è vuoto e silenzioso, dopo il trasferimento temporaneo “causa lavori” di alunni, docenti e laboratori a Soverato, nei locali del palazzo che, un tempo, ospitava l’Istituto tecnico per geometri.
Un trasferimento momentaneo, per via della necessaria messa in sicurezza che l’amministrazione provinciale dovrà eseguire sul sistema antincendio, con la realizzazione delle vie di fuga. Ma di questi lavori, ancora nessuna traccia.
Per sollecitarne l’inizio, il sindaco di S. Andrea, Maurizio Lijoi ha inviato una nota alla Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, all’ing. Gennaro Amato, del settore edilizia scolastica della Provincia, all’Asp di Soverato, al Comando locale dei carabinieri, ai Vigili del fuoco di Catanzaro e al prefetto Sandro Calvosa.
Non solo. Nella nota, Lijoi ha chiesto all’Asp e ai Vigili del fuoco di effettuare un sopralluogo di verifica delle condizioni di idoneità e sicurezza dei locali che ora ospitano i ragazzi dell’Ipsia: “E’ importante sottolineare – ha evidenziato il primo cittadino - che l’attuale collocazione soveratese degli studenti dell’Ipsia non è certo nel nuovo complesso dell’Istituto d’istruzione superiore “G. Malafarina” (di cui l’Ipsia fa parte) ma nel vecchio istituto, certo non all’altezza delle esigenze didattiche”.
Proprio su quest’ultimo aspetto, Lijoi ha detto di aver ricevuto alcune richieste: “Diversi genitori – ha riferito - mi hanno chiesto garanzie sulla sistemazione dei loro ragazzi in quei locali che, a mio avviso, non sembrano adatti alla didattica. Manca la destinazione d’uso, i corridoi sono stretti, i bagni angusti. Insomma, ci si lamentava dell’Ipsia, che mai ha avuto problemi strutturali e ha una precisa destinazione d’uso scolastico, ma la soluzione attuale non pare affatto migliore. Tanto più che, giovedì scorso, gli studenti non sono neanche entrati, perché i riscaldamenti non funzionavano e nelle aule faceva molto freddo”.
Ma c’è un altro aspetto che rileva nella situazione. Sulla struttura andreolese, infatti, è necessario intervenire con rapidità, prima che lo faccia qualcun’altro. Come dimostrano i primi atti di inciviltà subìti ad opera di qualche vandalo, che ha già “messo mano” alla struttura. Un portone ha avuto i vetri infranti, alcuni idranti sono spariti e le loro cassette divelte. E potrebbe essere solo l’inizio.
In fondo, per effettuare i lavori di completamento del sistema antincendio era stato preventivato circa un mese di tempo poi, una volta ultimati, studenti, laboratori e attività didattica sarebbero tornati nello storico edificio di S. Andrea. “Ma se non si comincia – ha evidenziato Lijoi – il problema vandalismo rischia di aggravarsi, estendendosi anche ai locali all’interno. Per questo ho scritto ai carabinieri, affinché tengano d’occhio la struttura”. Sull’iter burocratico, Lijoi ricorda che “già lo scorso dicembre avevamo comunicato alla Provincia il nulla osta per i lavori, che, in effetti, sarebbero dovuti iniziare subito dopo il periodo natalizio, come ci era stato assicurato dall’ing. Amato”. Oggi, dunque, il sindaco manifesta tutta la sua perplessità per quanto sta accadendo attorno all’Ipsia, già al centro di dure polemiche, per il rischio trasferimento, con il dirigente scolastico, Domenico Servello. “Da parte nostra – ha concluso Lijoi – c’è l’intenzione di trasformare l’Ipsia con una serie di interventi che ne incrementerebbero spazi e comodità, rendendolo moderno e funzionale. Ma prima, però, dovranno essere avviati questi lavori”.

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