venerdì 8 maggio 2009

Conclusi i lavori di "sollevamento" della caserma dei carabinieri

Ad eseguirli, una ditta specializzata in recupero e consolidamento degli edifici
E’ stata riportata alla sua vecchia posizione la caserma dei carabinieri di S. Andrea Jonio, danneggiata dal movimento franoso innescatosi con i nubifragi dei mesi scorsi.
Grazie all’intervento richiesto dal Comune ad una ditta specializzata, la Novatek di Verona, il corpo aggiuntivo dell’edificio, che aveva iniziato a staccarsi dal corpo principale (ben poggiato sulla roccia) arrivando a distanziarsi nella parte superiore di ben 15 cm, è stato risollevato fino a chiudere la fenditura apertasi.
Il problema si ripercuoteva anche sui servizi di rete interni alla caserma, dove, tra l’altro, abita il maresciallo Giuseppe Vergallo con la sua famiglia.
L’operazione di ripristino, progettata dall’ing. Attilio Mazza, ha richiesto un intervento d’alta tecnologia, con l’ausilio di resine espandenti e di martinetti idraulici che hanno sollevato il “cubo” aggiuntivo della struttura spingendo su una serie di sei mensole in ferro (realizzate da un artigiano locale, Andrea Carioti) fissate alla parete nord delle fondazioni.
Mentre i martinetti sollevavano la struttura, venivano iniettate, attraverso dei fori che attraversavano verticalmente la fondazione, le resine espandenti. Queste, una volta raggiunte le cavità presenti, iniziavano ad accrescere il proprio volume di circa 15/20 volte, solidificandosi e creando il consolidamento e innalzamento strutturale.
“E’ stata un’operazione eccezionale e altamente professionale – ha dichiarato il sindaco Maurizio Lijoi – su cui abbiamo puntato sin dall’inizio, consapevoli che la presenza dell’Arma a S. Andrea, nella caserma del centro storico, fosse un punto imprescindibile”.
Lijoi ha aggiunto che adesso l’opera andrà completata con l’aggiunta di micropali che andranno a bloccare quella parte di terreno che si trova sul piano di scivolamento della frana. “Per fare tutto ciò – ha sottolineato il sindaco – abbiamo avuto il sostegno delle istituzioni, con l’assessore regionale Luigi Incarnato, la Prefettura e l’Arma dei carabinieri, con il colonnello Claudio D’Angelo e il capitano Emanuele Leuzzi, che hanno seguito passo dopo passo l’intera vicenda, dando un costante appoggio”.

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