martedì 23 settembre 2008

Jungle Beach: arriva il dissequestro

Del tutto regolari i punti ombra, revocato il provvedimento di sequestro del 21 agosto
E venne il giorno del dissequestro anche per le freschiere del Jungle Beach.
Le motivazioni che supportano la decisione presa il 17 settembre dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catanzaro, Paolo Petrolo, non lasciano alcun dubbio: era legittima e assolutamente regolare la realizzazione dei punti d'ombra sulla spiaggia.
Nel documento di dissequestro si legge che “dagli atti processuali emerge il possesso da parte dell’indagato di apposita concessione demaniale relativa all’area su cui insiste il manufatto per cui è procedimento”.
Dunque, primo punto, il signor Rocco Fortugno, proprietario del Jungle Beach (ancora da ricostruire, dopo la distruzione totale nell'incendio del luglio 2007) è titolare della concessione su quell'area.
E anche il sistema di ombreggio, che era stato posto sotto sequestro il 21 agosto scorso dai CC del nucleo per la tutela del patrimonio culturale (giunti apposta da Cosenza), è regolare.
Realizzato sulla spiaggia in concessione, infatti, si attiene strettamente al dettato dell’ordinanza balneare (la n.23) emanata dal Comune di S. Andrea il 26 giugno 2008. Un’ordinanza che, tra le altre cose, prescrive una serie di caratteristiche come la facile rimozione e un limitato impatto visivo, con i lati aperti per lasciare libera, da ogni angolazione, la vista del mare.
“Dal fascicolo fotografico in atti – evidenzia il magistrato - si evince come la struttura posta sotto sequestro abbia proprio le caratteristiche richieste dalla predetta ordinanza, dovendosi pertanto ritenere legittimamente realizzata”.
E a concludere il ragionamento giudiziario, il pubblico ministero chiarisce: “In ogni caso, la realizzazione del manufatto posto sotto sequestro, da parte di soggetto concessionario di area demaniale, non pare possa integrare estremi di reato”.
Soddisfatto il signor Fortugno, anche se spiega di essere rimasto piuttosto amareggiato per l'andamento della stagione estiva, rovinato da queste "beghe" giudiziarie.

1 commento:

Civitas per Sant' Andrea ha detto...

L' ennesima clamorosa svolta giudiziaria di questa penosa vicenda, impone a chi come il sottoscritto si occupa nel proprio piccolo di questioni di
" civilta'", a livello locale almeno, insieme ad onor del vero a tante altre persone di buona volontà, una breve riflessione, e qualche interrogativo,( senza punto...)
Se come si legge nell' ordinanza di dissequestro, non vi era in sostanza alcuna ragione in punto di fatto e di diritto per operare il sequestro, chi l' ha ordinato tempo fa, in base a quale legge regolamnto, trattato, o qual-si-voglia altra fonte legittima di diritto lo ha posto in essere? Per dirla in breve,sono le leggi in materia che si prestano ad essere interpretate ed applicate in modo diametralmente opposto da chi di dovere, rispettivamente prima davanti ad una denuncia ed in seguito davanti al ricorso del denunciato a distanza di solo qualche settimana,o ci sono funzionari pubblici capaci.. di firmare ( in buona fede si intende..) l'atto esecutivo di un provvedimento di tale gravità senza tenere nel dovuto conto norme chiare applicabili ad una fattispecie chiara, almeno secondo ciò che si legge nell'ordinanza del magistrato ordinante il dissequestro immediato...?
In attesa che un terzo "chiarisca" ulteriormrnte la questione..Saluti