venerdì 1 ottobre 2010

Free Village, il Riesame rigetta il ricorso di Mongiardo

Resta in carcere Mario Mongiardo, il 42enne arrestato per estorsione aggravata dalle modalità mafiose nell'operazione "Free Village" lo scorso 5 settembre.
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha infatti esaminato le istanze presentate dai difensori delle persone arrestate nell'operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura del capoluogo, su coordinamento della direzione distrettuale antimafia catanzarese, che ha fatto luce su un presunto giro di estorsioni ai danni di due società attive nel settore turistico, l'Iperclub di Roma e la Fram Group di Taranto. I fatti si sarebbero svolti all'interno del noto villaggio turistico "Santandrea" di Sant'Andrea Jonio e avrebbero avuto come protagonisti i soggetti arrestati che, attraverso assunzioni "consigliate" e forniture "forzate" avrebbero messo in piedi un sistema volto allo sfruttamento delle due società.
Per Mario Mongiardo, ritenuto dagli inquirenti il referente della cosca Gallace di Guardavalle, l'accusa è di estorsione continuata e aggravata dalle modalità mafiose. Una figura di reato per la quale è stato arrestato anche il 63enne Francesco Corapi, ritenuto dagli inquirenti un uomo di Mongiardo, il cui ricorso è stato già rigettato dal Tdl lo scorso 16 settembre.
A finire in arresto sono state anche la moglie di Mongiardo, Cosmina Samà, 43 anni, e la figlia, Marianna (18), entrambe finite agli arresti domiciliari.
Per loro, dunque, ieri si è discusso di fronte al Riesame. La richiesta di scarcerazione di Mongiardo è stata rigettata e, dunque, dovrà restare nel carcere di Siano, dov'è detenuto sin dalla data del suo arresto, avvenuto (come per gli altri) sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare emanata dal gip di Catanzaro Camillo Falvo. Anche l'istanza presentata per conto della moglie è stata rigettata. Per lei, si ricorda, l'accusa è di concorso in estorsione, dunque senza l'aggravante della modalità mafiosa. Secondo gli inquirenti, sarebbe stata assunta al villaggio Santandrea grazie alle pressioni del marito, - altre dodici persone sono iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di essere state assunte sulla base di pressioni illecite del duo Mongiardo-Corapi - senza peraltro mai prestare realmente il proprio lavoro. Tesi da lei respinta nel corso dell'interrogatorio di garanzia, durante il quale aveva spiegato di essere rimasta in attesa di una "convocazione" dopo aver firmato il contratto di assunzione.
Per la figlia Marianna arriva invece un alleggerimento della misura degli arresti domiciliari. Per lei, con lo stesso capo d'accusa della madre - nell'interrogatorio di garanzia aveva però assicurato di aver lavorato regolarmente, come da contratto - il Riesame ha deciso l'obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Inoltre, ci sono state novità anche per un'altra delle persone coinvolte negli arresti del 5 settembre, il vigilante notturno Sergio Mastroianni. Per lui, che era stato arrestato dalla Polizia in flagranza di reato con l'accusa di favoreggiamento, l'eccezione sollevata dalla sua difesa ha portato alla perdita di efficacia della misura cautelare dell'obbligo di dimora, che gli era stata comminata nell'udienza di convalida del suo arresto.

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