sabato 15 marzo 2008

Sottopassi ferroviari. Ancora nulla di fatto

Con i lavori fermi da mesi, abbandono e desolazione sembrano oramai farla da padrone nei tre cantieri per i sottopassi ferroviari di San Sostene, S. Andrea Ionio e Badolato.
A fine gennaio, RFI era quasi certa (al punto da darne comunicazione ufficiale ai Comuni interessati) che i lavori sarebbero stati ripresi entro febbraio 2008, dopo mesi di sospensione a causa della rescissione contrattuale sopravvenuta tra la società ferroviaria italiana e la ditta appaltante, la ATI Forester. A quel punto, RFI aveva proceduto a dare l’appalto alla ditta giunta seconda nella gara di assegnazione. Una procedura, in genere, utilizzata per velocizzare la ripresa dei lavori pubblici, evitando così i tempi lunghi che avrebbe richiesto il bando di una nuova gara d’appalto. Ma nonostante le garanzie espresse, in questa occasione i benefici della “procedura rapida” non sono ancora stati assaporati dagli utenti.
Questa volta, l’attuale prolungato stallo dell’attività sarebbe da attribuirsi alla mancanza di alcuni certificati che dovrebbero completare la “cartella burocratica” delle garanzie prevista dalla legislazione sugli appalti pubblici.
A fine gennaio 2008, l’ing. Calogero Parla, del Centro Operativo RFI di Napoli, aveva spiegato che la nuova ditta incaricata per l’esecuzione dei tre sottovia avrebbe a breve prodotto la documentazione attestante la costituzione dell’ATI (associazione temporanea di imprese), dopodiché, sbrigato quell’ultimo atto essenziale, si sarebbe proceduto con celerità alla ripresa dei lavori. Ma lo stato degli scavi è rimasto tale e quale a quello di agosto, mese in cui i lavori erano stati interrotti. Oggi, infatti, mancherebbe all’appello della documentazione prescritta il DURC (documento unico di regolarità contributiva). Tale documento serve ad attestare l’assolvimento da parte dell’impresa degli obblighi legislativi e contrattuali verso Inps, Inail e Cassa Edile, un certificato necessario negli appalti pubblici e nei subappalti.
La speranza dei più è che questo sia davvero l’ultimo “passaggio” di una vicenda ormai sfiancante. Trascorrendo invano dell’altro tempo, ogni ulteriore giustificazione perderebbe di credibilità, dopo anni di attesa. Del resto, la stato dei lavori nei tre Comuni interessati è ancora in alto mare, pur variando il livello di attuazione da paese a paese.
Con la stagione estiva alle porte, è chiaro che il disagio potrebbe solo aumentare: camion, gru ed escavatori in bella vista con i loro ingombranti e polverosi movimenti meccanici, per giunta vicini ai luoghi delle vacanze per migliaia di persone, non sarebbero certo una bel biglietto da visita per questi territori. Scendendo nel dettaglio: a San Sostene, il disagio arrecato alla cittadinanza che risiede sottoferrovia è notevole. Da due anni, infatti, il passaggio a livello, accesso principale per la zona mare (abitata anche nei mesi invernali), è stato murato e l’unica via alternativa percorribile è costituita da un tortuoso percorso che attraversa, addirittura, il letto di un fiume (fortunatamente) in secco da anni. Il sindaco Luigi Aloisio ha dichiarato di essere in contatto con RFI, per sollecitare la rapida ripresa dei lavori.
Allo stesso modo ha riferito di muoversi anche Maurizio Lijoi, primo cittadino di S. Andrea Ionio, dove nel luglio 2007 si è iniziato a predisporre un passaggio a livello alternativo e a scavare la “buca”, come è stata ormai ribattezzata da una cittadinanza sempre più scettica verso la sua effettiva utilità, per poi fermarsi dopo soli 30 – trenta – giorni. A Badolato, invece, lo stato dei lavori risulta essere molto più avanzato (RFI ha infatti dichiarato che il 75% dell’opera è stato ultimato). Nonostante sia stato i lavori siano partiti nella primavera del 2007, il manufatto della galleria risulta già impiantato e la fine dei lavori, dunque, dovrebbe essere piuttosto ravvicinata. Il problema, però, resta sempre la loro effettiva ripresa.

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