lunedì 1 ottobre 2007

Dopo lo sbarco di S. Caterina

In queste ore, è già in viaggio per il centro di accoglienza di Brindisi il gruppo di profughi che questa mattina è approdato a bordo di un peschereccio sulla spiaggia di S. Caterina.
Si tratta di 98 persone tra iracheni e turchi, tutti maschi. Tra di loro anche dieci minori.
Alle prime ore del mattino, è scattato l' allarme, sul posto è intervenuto un notevole dispiegamento di forze: Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Croce rossa, Protezione civile Edelweiss e Centro italiano per i rifugiati. Le prime azioni sono state volte alla riunione del gruppo. Infatti, molti hanno cercato di darsi alla fuga una volta sbarcati ma nel giro di poche ore sono stati rintracciati.
I profughi presentavano, complessivamente, uno stato di salute tipico dopo queste "traversate" nel Mediterraneo: disidratazione, colpi di calore, qualche linea di febbre. Per qualcuno si è anche reso necessario il ricovero in ospedale.
C' è da dire che la macchina dei soccorsi ha funzionato in maniera egregia e già alle 11:00 il punto di riunione predisposto presso lo stadio comunale di Soverato risultava operativo.
Lì, i profughi sono stati rifocillati, hanno ricevuto le prime cure e sono stati identificati.
In base alle prime ricostruzioni, il loro viaggio in mare, sempre a bordo del motopeschereccio, sarebbe durato circa dieci giorni, dopo essere partiti da un porto della Turchia, al momento ignoto. Un' altra ipotesi sostiene, invece, che siano stati trasferiti a bordo del natante da una "nave madre", che avrebbe portato con sé il peschereccio per poi, dopo avervi trasferito i profughi, lasciarlo alla deriva una volta giunti in prossimità delle nostre acque territoriali. Probabilmente, la reale successione dei fatti non sarà di facile ricostruzione e si finirà per avere di fronte solo l' ennesimo sbarco di immigrati clandestini. Veri e propri casi umani che sulle coste calabresi stanno ormai diventando cronaca quasi quotidiana.

Nessun commento: