giovedì 18 ottobre 2007

Potrebbe essere recuperato il capannone "Ex Opera Sila"

L’ intenzione è quella di renderlo finalmente utile e di avviarlo all’ uso cui era stato destinato sin dalla sua costruzione. Stiamo parlando del capannone “Ex-Opera Sila” di S. Andrea Marina. A presentare il prossimo futuro della struttura è Francesco Matozzo, presidente della cooperativa “Verdeoro”, che sta operando per la realizzazione di un progetto operativo in collaborazione con l’ APOR (Associazione Produttori Olivicoli Reggini), che lo ha in gestione. La struttura è proprio in mezzo alle case e la sua mole dipinta di bianco e di rosso non lo lascia certo passare inosservato. Costruito intorno alla metà degli anni settanta, il capannone non è mai stato utilizzato. Doveva essere un centro per lo stoccaggio e la vendita dell’ olio d’ oliva, al suo interno, infatti, si trovano ancora le grandi vasche per la raccolta, anche se, in realtà, solo pochi fortunati ne hanno visto l’ interno. Sorge su un’ area di circa 600 mq e presenta, all’ esterno, un ampio cortile, oggi invaso da erbacce e canneti, che, spiega il sindaco Maurizio Lijoi, “necessiterebbe di una costante pulitura durante l’ anno”. E una sommaria pulizia avviene in collaborazione con i Consorzi di Bonifica, nell’ ambito del loro progetto di manutenzione del verde pubblico. Ricostruire i passaggi di proprietà della struttura è impresa ardua, badando alla serie di sigle degli enti che nel corso degli anni ne sarebbero stati titolari. Oggi, la proprietà dovrebbe essere in capo al Ministero per le Politiche agricole, che lo ha dato in gestione trentennale all’ APOR che, inoltre, ha in gestione altri due impianti “gemelli” a Lamezia Terme e a Reggio Calabria. In passato, l’ amministrazione comunale aveva pensato di realizzarvi un mercato dei prodotti biologici ma sulla struttura grava un vincolo di destinazione d’ uso. Oggi, dunque, è in fase di presentazione “un progetto di filiera a livello regionale nel settore dell’ olivicoltura – spiega Matozzo – che mira a valorizzare la produzione dell’ olio d’ oliva nella nostra regione”. La realtà di filiera è una rete “coltivazione - produzione- vendita”, una novità per il territorio, che vedrebbe il capannone di S. Andrea utilizzato non solo come centro di raccolta e stoccaggio dell’ olio d’ oliva ma anche come centro di vendita. Un centro di vendita importante, che sarebbe l’ unico sull’ intera fascia ionica. D’ altra parte, la sua logistica è anche favorevole, essendo praticamente ubicato sulla SS 106, dunque, facilmente raggiungibile. Il presidente della “Verdeoro” spiega che si intende realizzare una programmazione di settore adeguata alle nuove esigenze del mercato, con un progetto che va incontro alle richieste dei produttori e a quelle dei consumatori. Il progetto dovrebbe essere presentato entro il 31 dicembre, rientrando, così, anche nei finanziamenti POR Calabria. Matozzo sostiene, poi, che è necessario andare verso un “programma di industrializzazione della produzione agricola, nella fattispecie della produzione dell’ olio d’ oliva”. Una filiera olivicola-olearia che, tra l’ altro, si inserirebbe in un contesto che vede crescere in tutta Italia il turismo legato al territorio e all’ olio. In tempi di guide gastronomiche e di mappe del gusto, si sta sviluppando, infatti, un turismo che muove 1,8 miliardi di euro e che conta circa due milioni di visitatori all’ anno tra agriturismi e frantoi, legato a visite guidate, degustazioni e prove d’ assaggio. Aprire la struttura, dunque, vorrebbe dire anche inserire il territorio in un contesto nazionale di sviluppo che aiuterebbe non poco l’ economia locale. L’ investimento per adeguare la struttura alle normative vigenti e rimetterne in sesto gli impianti sarà impegnativo, svariate centinaia di migliaia di euro. Sicuramente un netto cambiamento rispetto a quanto fatto finora, con la sterile manutenzione che ha portato a consistenti spese per riparazioni, a trent’ anni dalla sua costruzione.

Nota: Nelle foto a lato si nota l' attuale stato in cui versa il cortile del fabbricato.

2 commenti:

Antonio ha detto...

Mi son sempre chiesto, durante tutti questi anni, cosa fosse quella struttura lì... Se si riqualificherebbe quell'edificio sarebbe una cosa davvero positiva.
Speriamo bene!!!
:D

shakton ha detto...

Quindi quel monumento allo spreco ha + di 30 anni. E ci hanno messo così poco ad intuire che una struttura del genere, a 2 passi dalla ss106, poteva essere economicamente rilevante per un paese che di economicamente rilevante non ha niente?