lunedì 12 maggio 2008

Ambientalisti si rivolgono al Tar. Dal Comune, stop al protocollo con Legambiente

Due ricorsi al Tar contro le linee guida del piano spiaggia comunale e un protocollo d’intesa tra Comune di S. Andrea e Legambiente che diventa carta straccia.
Va così assumendo sempre più i caratteri di una logorante “guerra di posizione” la vicenda relativa all’istituzione di un’area protetta sulla fascia costiera andreolese, nel tratto “Cupito-Alaca”, che vede contrapposte, ormai da qualche tempo, l’amministrazione comunale di S. Andrea e le associazioni ambientaliste Fai, Legambiente, Wwf e Italia Nostra.
Nelle ultime settimane, sono stati registrati i due ricorsi al Tar presentati dalle quattro associazioni contro le linee guida, recentemente approvate, del piano spiaggia. Dopo questa decisione, da parte dell’amministrazione andreolese, nel consiglio comunale di venerdì è giunto il disconoscimento ufficiale del protocollo d’intesa per l’istituzione dell’area protetta siglato nell’aprile 2007 dal sindaco Maurizio Lijoi e dal presidente di Legambiente Catanzaro Andrea Dominijanni.
Un atto, peraltro, già annunciato a gennaio dal sindaco, dopo l’ennesima polemica sorta tra gli stessi sempre tra gli stessi “attori”. Le associazioni ambientaliste hanno lamentato “il mancato recepimento dei nostri suggerimenti per la redazione del piano spiaggia, resi pubblici, nei mesi scorsi, con lo studio realizzato dai tecnici in collaborazione con l’Università della Calabria” ha sottolineato Dominijanni che ha poi aggiunto: “Comunque, noi andremo avanti, perché è importante che l’area protetta sia istituita. Intanto, cercheremo di incrementare l’informazione verso la cittadinanza, anche in vista dell’estate, mentre lunedì ci incontreremo a Catanzaro con l’assessore regionale all’ambiente per discutere dell’area protetta”.
Ma è anche il Comune a dirsi favorevole all’istituzione dell’oasi. “L’area protetta la faremo noi, - ha sottolineato il sindaco - andando incontro alle esigenze esclusive della cittadinanza e senza il bisogno che siano queste associazioni a dettare la nostra agenda, non abbiamo mai avuto bisogno di patenti di ambientalismo”.
I ricorsi al Tar hanno decisamente piccato gli amministratori locali. Il capogruppo di maggioranza Pino Commodari ha spiegato: “Dopo gli incontri con Legambiente e Wwf, l’unico risultato è stato che hanno prodotto i ricorsi, impugnando quello che è un nostro atto di indirizzo politico del Comune”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vicesindaco Goiuseppe Stillo: “Questi ricorsi non hanno alcuna ragion d’essere, le associazioni hanno un atteggiamento ostruzionistico. Siamo anche andati incontro alle loro richieste, soddisfacendone alcune, ma dobbiamo tutelare gli interessi collettivi. Inoltre, non abbiamo mai pensato di cementificare la costa, anzi l’abbiamo sempre difesa, né il piano spiaggia lo prevede, andando solo a garantire servizi essenziali ai cittadini che intendono usufruire della spiaggia a nord del Cupito, un tratto finora isolato e dal difficile accesso”.
E nel dibattimento che si andrà ad affrontare in sede di tribunale amministrativo, “il Comune ha dato mandato al proprio legale di valutare gli eventuali danni all’immagine” ha infine aggiunto Stillo.

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