venerdì 29 febbraio 2008

Riparte il dialogo con le associazioni ambientaliste

Un incontro al Comune segna la riapertura del confronto
Sono tornati a sedersi attorno a un tavolo l'amministrazione comunale di S. Andrea e le associazioni ambientaliste. Al centro, ancora una volta, il piano spiaggia comunale e la costituzione dell'oasi protetta. Questa volta, però, non ci sono state divisioni, anzi, le parti presenti - l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Lijoi, Anna Perrotta per Legambiente e Giuseppe Paolillo per il Wwf, in rappresentanza anche di Fai e Italia Nostra - hanno riportato il dibattito ad un livello dialogico, dopo gli aspri scontri dei mesi scorsi con, da un lato, le associazioni ambientaliste unite nella condanna di una presunta "volontà di cementificare il litorale" attribuita all'amministrazione e quest'ultima intenta a smentire tale idea - "sulla scorta dei documenti ufficiali" sottolineava il primo cittadino.
Ora, invece, si è riaperto il confronto, dopo l'approvazione in consiglio comunale delle linee guida del piano spiaggia. con la suddivisione del litorale andreolese in tre aree, di cui una interamente dedicata alla costituzione di un'oasi naturale dalla costa verso la collina.
Le associazioni hanno visionato tali linee guida, che sottoporranno ora alla valutazione dei loro esperti. E dal dibattito è emersa la coincidenza di intenti per la tutela della costa, oltre alla comune volontà di chiedere la restituzione al demanio marittimo di circa 5 ettari di terreno (in località Onusa) attualmente occupati abusivamente da un privato.
"Noi vogliamo salvaguardare integralmente il tratto "Cupito-Alaca" dallo sfruttamento edilizio - ha spiegato il sindaco - una posizione in linea con l'atteggiamento da sempre avuto a S. Andrea verso tale zona".
Le associazioni hanno illustrato la ricchezza naturalistica del tratto di arenile intorno al Vallone Bruno: "probabilmente l'unico lembo d'Italia ad essere ancora così - hanno sostenuto - in cui abbiamo catalogato oltre 100 specie differenti di piantine autoctone, una risorsa straordinaria da valorizzare creando percorsi naturalistici".
L'idea è stata accolta positivamente da Lijoi, che ha poi rimarcato la necessità di "coinvolgere tutte lle forze politiche e sociali andreolesi quando ci saranno da prendere decisioni su tali questioni".

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