lunedì 23 giugno 2008

Sottopassi ferroviari: ennesimo rinvio

Un’intempestiva “cessione di ramo d’azienda” causa l’ennesima fumata nera sulla ripresa dei lavori per la costruzione dei sottopassi ferroviari di San Sostene, S. Andrea e Badolato.
A delineare la situazione, questa volta giunge in aiuto la grande letteratura europea. “Una situazione kafkiana” è, infatti, l’incisiva descrizione che ne fa l’ing. Calogero Parla, del compartimento RFI di Napoli.
Solo un mese fa, proprio l’ing. Parla aveva dato ampie rassicurazioni sull’imminente inizio dei lavori, che avrebbero dovuto completare le tre strutture viarie, i cui lavori sono ormai fermi dalla scorsa estate. E il tecnico, in effetti, si era sbilanciato a ragion veduta: in base alle informazioni e ai dati ufficiali in suo possesso, da un lato si stava per procedere alla stipula del contratto e, dall’altro, la nuova ditta appaltatrice sarebbe stata persino in procinto di effettuare una serie di sopralluoghi sui tre cantieri.
Ma non è bastato l’essere “in procinto di …”. In questo mese, infatti, è stato solo il vento a smuovere la polvere dai tre cantieri fantasma, con un nuovo ostacolo che, intanto, è andato a calare sul già paludoso iter burocratico.
L’intoppo si è verificato nei giorni immediatamente precedenti la stipula definitiva del contratto tra RFI e la nuova ATI (associazione temporanea di imprese) incaricata dell’esecuzione dei lavori. La ditta capogruppo all’interno di questa ATI, infatti, ha dato comunicazione di aver deciso di effettuare una cessione di ramo d’azienda. Dunque, i suoi contratti sono passati nella titolarità alle aziende subentranti e, inevitabilmente, RFI dovrà ora ripetere tutti i passi prescritti per verificare la conformità burocratica e le capacità operative dei nuovi soggetti.
Una tempistica certo discutibile, soprattutto se osservata dal punto di vista dei tre Comuni ionici e delle rispettive cittadinanze: a Badolato, l’opera è completata per il 75% e basterebbero un paio di mesi per concluderla ma per San Sostene, dove i lavori erano partiti due anni fa, e S. Andrea, dove si è lavorato per un mese soltanto, ancora molto resta da fare.
“Purtroppo, - spiega l’ingegnere di RFI – proprio all’ultimo istante ci siamo trovati nella condizione di non poter consegnare i lavori alla ditta appaltatrice”. Quasi una beffa, dunque, dopo che ormai era stato acquisito l’esito positivo delle precedenti, e già lunghe, verifiche e dei vari accertamenti obbligatori nel settore degli appalti pubblici.
Insomma, dopo la rescissione contrattuale per inadempienza che RFI aveva deciso lo scorso anno nei confronti della precedente società appaltatrice (la ATI Forester), la speranza di una rapida ripresa dei lavori sui tre sottopassi era stata riposta nella possibilità di assegnare l’incarico dei lavori alla ditta che era giunta seconda nella gara d’appalto. Una procedura “emergenziale” che serve a garantire la ripresa dell’esecuzione dei lavori interrotti entro tempi ragionevoli. Invece, “passerà ancora circa un mesetto prima della nuova stipula contrattuale” sottolinea l’ing. Parla. Confidando, naturalmente, che i nuovi accertamenti diano anch’essi esito positivo.

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