mercoledì 5 dicembre 2007

Il black out di martedì

Il guasto localizzato nella cabina elettrica di via Trento
Gravi disagi nel centro storico per il black out di martedì sera.
Il temporale che ha colpito il territorio ha portato all' interruzione dell' energia elettrica in tutto S. Andrea ma se in Marina il buio è durato mezz'ora, nel borgo il disagio si è protratto fino a mezzanotte.
Almeno nella zona da Malajra in giù, il disagio è stato totale, mentre nelle altre zone solo per un paio d' ore, dalle 17 alle 19 circa. Il guasto è stato individuato nella cabina ENEL di via Trento, dove è saltato un "finale" in prossimità del palo elettrico adiacente. Le scintille e un principio d' incendio sono stati notati dai residenti, che hanno subito avvertito la società elettrica. Quella cabina, del resto, è sotto i riflettori già da qualche anno. Costruita oltre cinquant' anni fa, non è la prima volta, infatti, che crea apprensione in chi abita nel quartiere.
Numerose le lettere scritte dai residenti all' ENEL, alla Prefettura, al Ministero della Salute, per segnalarne l' eccessiva vicinanza alle abitazioni, per sollecitarne una verifica di regolarità sotto il profilo dell' emanazione di onde elettromagnetiche. Di risposte, ovviamente, poche e anche insoddisfacenti, pur se la verifica sulle onde elettromagnetiche è stata fatta, appurando che rientrano nei limiti di legge.
Già tre anni fa, però, la cabina si è incendiata in occasione di un altro temporale e c'è stato il concreto rischio di esplosione. L' ultimo episodio risale a due settimane addietro, ancora con scoppi, scintille e fiammate.
Oltretutto, il sito dov'è stata costruita è difficilmente raggiungibile con veicoli da lavoro, trovandosi in una piazzetta collegata alla strada solo attraverso un' angusta viuzza. E, infatti, martedì sera, uno dei furgoni degli operai della società elettrica non ha potuto raggiungere direttamente la cabina, costringendo i dipendenti ad un lavoro straordinario per il trasporto delle scale e degli attrezzi, sotto un violento temporale con pioggia e vento.
Una situazione complessiva disagevole ma soprattutto pericolosa per chi vive ogni giorno davanti alla cabina, di cui, si suggerisce, sarebbe opportuno lo smantellamento e la costruzione in un sito più adatto. Una struttura pericolosa, che è anche un vero e proprio "pugno in un occhio", in una zona che potrebbe, invece, diventare un suggestivo "belvedere" sul Golfo di Squillace.

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