martedì 15 gennaio 2008

Attività di controllo dei carabinieri nel basso Ionio

Le forze dell' ordine intensificano la presenza sul territorio. Raggiunti i primi risultati tra Isca e Badolato.
"La guardia è alta".
Sembrano poter essere queste le parole giuste, in grado di riassumere il lavoro che le forze dell' ordine portano avanti in questi giorni.
I carabinieri delle stazioni locali e quelli della compagnia di Soverato, agli ordini del tenente Giancarlo Russo, hanno incrementato notevolmente l' attività di controllo del territorio. E si vede.
Si vede non solo dalla maggiore frequenza con cui le "volanti" passano sulle nostre strade a qualunque ora ma anche stando ad alcuni risultati raggiunti proprio negli ultimi giorni.
Se sulle numerose rapine che hanno colpito il territorio (per due volte anche S. Andrea) si sta ancora indagando, sulle automobili bruciate nel mese di dicembre nel basso Ionio catanzarese, i carabinieri hanno iniziato a fare luce.
Quattro le denunce a piede libero spiccate tra Isca sullo Ionio e Badolato.
I primi a farsi sentire sono stati proprio questi ultimi, guidati dal maresciallo Pietro Quaresima, con la denuncia inoltrata a P.C., un quarantenne del luogo, senza lavoro fisso. Sarebbe stato lui, infatti, a bruciare la Suzuki Santana di F.F., operaio badolatese, lo scorso 30 dicembre, nel centro storico di Badolato. Il fascicolo che lo riguarda si trova ora sul tavolo della Procura della Repubblica di Catanzaro.
E anche la stazione carabinieri di Isca, agli ordini del maresciallo Massimo Scalinci, ha raggiunto risultati concreti.
Due persone sono state denunciate, sempre a piede libero, per l' incendio che, ancora a dicembre, ha distrutto tre automobili in una stessa sera, tutte appartenenti alla stessa faamiglia. Mentre un terzo soggetto è stato oggetto di analogo provvedimento per l' incendio doloso di un fuoristrada, accaduto, però, a settembre.
Le loro generalità non sono state fornite perché le indagini sono ancora in corso e rivelare alcuni dati potrebbe danneggiare il prosieguo dell' inchiesta.
In tutto questo movimento, comunque, appare evidente un aspetto. Quello legato alla matrice di questi incendi dolosi, che non avrebbe dietro imperscrutabili ragioni criminali ma semplici "questioni personali".
Quel che è certo, è che le forze dell' ordine stanno effettivamente ottenendo dei risultati incoraggianti. L' auspicio è che anche gli altri delinquenti, quelli che hanno determinato il "dicembre nero" del basso Ionio, possano essere presto acciuffati.

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