sabato 19 gennaio 2008

E' scontro con le associazioni ambientaliste

"L' area protetta la faremo noi, ma per esclusiva volontà della popolazione di S. Andrea, senza dover dare meriti ad altri".
Con queste parole il sindaco di S. Andrea, Maurizio Lijoi, ha deciso di tagliare i ponti con FAI, Legambiente e WWF.
Le tre associazioni, nei giorni scorsi, avevano avanzato critiche verso l' amministrazione andreolese che, a loro dire, avrebbe predisposto un piano spiaggia che prevedeva lavori invasivi e una cementificazione selvaggia della zona destinata a diventare area protetta.
Lo scorso aprile, un protocollo d' intesa per la realizzazione dell' oasi era stato siglato tra amministrazione e Legambiente.
"Quel protocollo è ora carta straccia" ha sancito il sindaco, che alla proposta di dialogo avanzata nei giorni scorsi da Costanza Pratesi, responsabile ufficio studi e territorio del FAI, ha risposto "prima le associazioni chiedano scusa alla collettività andreolese, poi si potrà parlare di dialogo". "Ci hanno descritti come incapaci di tutelare l' ambiente del tratto interessato - ha spiegato Lijoi - quando, invece, S. Andrea è sempre stato in prima linea per la salvaguardia del territorio". "Un merito che va ascritto alla popolazione e alle diverse amministrazioni comunali - ha sottolineato il sindaco che ha proseguito - è grazie a loro, infatti, che oggi possiamo vantare un tratto di costa intatto, che non ha eguali in Calabria".
Sulla stessa falsariga l' intervento del capogruppo Pino Commodari. "La cosa che più ci fa arrabbiare è che siamo stati descritti come costruttori di ecomostri, mentre ci siamo sempre battuti per la salvaguardia del nostro territorio". "Comunque, - ha proseguito - l' iter per il piano spiaggia va avanti e presto lo presenteremo ai cittadini nel corso di una pubblica assemblea".

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