venerdì 30 novembre 2007

La festa di S. Andrea Apostolo

E' forse ancora una delle feste più attese dall' intera popolazione di S. Andrea Ionio. Ed è per entrambe le comunità, del centro storico e della Marina, un importante momento di unione e devozione.
Una ricorrenza religiosa, quella del Patrono S. Andrea Apostolo, ormai radicata nel cuore degli andreolesi.
Basterebbe osservare la grande partecipazione della cittadinanza, dalle entusiaste corse dei bambini lungo il Pian Castello, tra i banchetti della fiera, ai capannelli degli adulti, intenti a scambiarsi saluti e opinioni, per cogliere l' essenza di questa festa. La tradizionale processione dell' antica statua del Santo resta sempre l' evento simbolico della ricorrenza, il Patrono in "visita" al paese... Un momento che è rimasto immortalato nel corso degli anni su molte fotografie e anche su filmati d' epoca. Immagini bellissime e rare, che suscitano profonda emozione in chi ha la fortuna di osservarle.
Nei ricordi dei "meno giovani" stanno scolpite proprio le feste del passato, soprattutto quelle degli anni successivi all' ultimo dopoguerra, quando ancora il nostro paese era gremito di abitanti e il 30 novembre assumeva davvero il carattere di una grande festa.
Non era solo l' occasione per tirar fuori il "vestito buono" ma anche un evento di socialità, di leggera e spensierata evasione dalle ristrettezze quotidiane.
I bambini di allora, come pure quelli di oggi, sempre attratti dalle leccornìe esposte sulle bancarelle, mentre gli adulti, con un occhio al portafoglio e l' altro alla dispensa ne approfittavano per alcune spese "extra". Non che a S. Andrea mancassero i negozi, tutt' altro, ma la fiera in quel tempo era ancora un' occasione per acquistare vestiti o articoli per la casa e, chissà, anche qualche piccolissimo sfizio. Torroni, mostacciuoli, paste di mandorla...Questi erano, e sono tuttora, i dolci della festa. Una parte veniva conservata per Natale, l' altra diventava l' immediata gioia dei palati, soprattutto dei bambini, in quegli anni decisamente poco abituati alle golosità e all' abbondanza odierna.
Per questo, probabilmente, oggi è arduo riuscire a cogliere gli aspetti più caratteristici di quella realtà, che, in fondo, è quella che hanno vissuto i nostri nonni e, forse, anche i nostri genitori. Eppure, proprio oggi la forza di quel ricordo, di quella festa, crea ancora profonda suggestione, quasi un invito per le generazioni più giovani a riscoprire una parte dell' identità andreolese, generosa e altruista, profondamente legata alle proprie radici.
Un legame che spinge anche molti emigrati a fare ritorno a S. Andrea in occasione del 30 novembre, stabilendo un ponte tra le comunità andreolesi di oggi e di un tempo e quelle sparse in tutto il mondo.



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